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Lo stretto controllo della mondializzazione da parte dei monopoli generalizzati delle potenze imperialistiche (gli Stati Uniti e i loro alleati subalterni: Europa, Giappone, Canada e Australia) è perseguito attraverso il dispiegamento permanente di una geostrategia di controllo militare del pianeta. Una terza guerra mondiale non è inevitabile, ma ampiamente possibile. Si rafforza in vasti settori della classe dirigente Usa l'idea che solo con una superiorità militare schiacciante sul resto del mondo e con il ricorso a guerre locali e operazioni speciali destabilizzanti è possibile conservare il primato mondiale. Oggi, 22 dei 28 paesi della Ue, con oltre il 90% della popolazione dell'Unione, fanno parte della Nato. Non si può pensare di liberarci dai poteri rappresentati dalla Ue senza liberarci dal dominio e dall'influenza che gli Usa esercitano sull'Europa direttamente e tramite la Nato. I comunisti e il movimento antimperialista devono essere pienamente consapevoli della pericolosità assolutamente prevalente dell'imperialismo Usa nella preparazione della guerra, e agire di conseguenza per la costruzione di un vasto fronte di popoli e paesi contro il nemico principale.